Il tatuaggio è una forma d’arte millenaria che ha accompagnato l’umanità per migliaia di anni.
La storia del tatuaggio risale a tempi antichi, quando le culture tribali praticavano questa forma d’arte per scopi medici, culturali, religiosi e decorativi. Nel corso dei secoli, il tatuaggio ha subito un’evoluzione significativa, sia dal punto di vista stilistico – tecnico, sia per ciò che concerne i significati culturali e sociali.

Storia del tatuaggio

L’arte del tatuaggio ha una lunga storia che risale all’età della pietra, circa 5000 anni fa.
I tatuaggi al principio erano comunemente utilizzati in molte culture antiche come mezzo per alleviare i dolori fisici, come forma di decorazione corporea e come simbolo di appartenenza ad un determinato status sociale.
La testimonianza più antica giunge dal confine italo-austriaco, dove nel 1991, sulle alpi Otzalet, viene rinvenuto il corpo congelato e perfettamente conservato di un uomo che gli scienziati ritengono sia vissuto circa 5300 anni fa.
Otzi, così è stato soprannominato il corpo rinvenuto, presenta dei veri e propri tatuaggi, ottenuti sfregando carbone polverizzato su incisioni verticali della cute.
I raggi X hanno rivelato degenerazioni ossee in corrispondenza di questi tagli, gli scienziati pensano quindi che, all’epoca, gli abitanti della zona praticassero questa forma di tatuaggio a scopo terapeutico, per lenire i dolori.

Decine di testimonianze storiche confermano l’utilizzo continuo dell’arte del tatuaggio nel corso dei secoli. Lo scopo del suo utilizzo si è diversificato nel corso del tempo e in base alla cultura di riferimento, così come la sua percezione.
Ad esempio durante l’epoca medievale, i tatuaggi erano utilizzati in Europa come simbolo di pellegrinaggio e di fede religiosa. Durante l’epoca vittoriana, invece, i tatuaggi erano considerati un segno di ribellione e venivano associati alla criminalità e alla bassa classe sociale, assumendo quindi un alone di emarginazione e negatività.
Tuttavia, nel corso del XX secolo, il tatuaggio ha guadagnato sempre più popolarità e accettazione, diventando una forma d’arte.
Oggi, il tatuaggio è diventato una forma di auto-espressione e di moda popolare in molte parti del mondo, non solo in occidente.

Addentriamoci ora nel significato specifico assunto dai tatuaggi.

Culture e significati del tatuaggio:

Ci sono culture nel corso dei secoli che si sono contraddistinte più di altre per l’utilizzo dei tatuaggi e per il significato a loro attribuito, vediamo insieme quali sono:

  • Egizi: i tatuaggi erano comuni tra le donne e venivano utilizzati come simbolo di fertilità e bellezza, di ciò ne abbiamo prova grazie al ritrovamento di mummie di corpi tatuati risalenti al 2000 a.C.
  • Antici Greci e Romani: i tatuaggi venivano utilizzati per marchiare e quindi identificare i criminali e gli schiavi.
  • Tribù Maori: i tattoo Maori erano considerati sacri e rappresentavano l’identità e la storia del clan. I tatuaggi venivano fatti con aghi di osso e inchiostri naturali.
  • Giappone: il tatuaggio giapponese, chiamato Irezumi, è stato sviluppato nel 1600 ed è diventato una forma d’arte popolare tra la classe lavoratrice. I disegni erano solitamente grandi e coprivano l’intero corpo.
  • Polinesia: il tatuaggio polinesiano era utilizzato per decorare il corpo e indicare la posizione sociale. I disegni erano molto dettagliati e includevano spesso simboli di animali e piante.
  • India: il tatuaggio indiano è stato utilizzato per migliaia di anni e includeva disegni di divinità e di motivi religiosi.

Oggi, l’arte del tatuaggio ha molti significati diversi, ma uno dei principali è quello dell’espressione personale. I tatuaggi possono essere utilizzati per esprimere la personalità, la creatività e l’unicità di una persona.
In molti, infatti, scelgono di tatuarsi per commemorare eventi importanti della loro vita, altri invece li scelgono per il loro valore estetico e per abbellire l’immagine di se stessi.
Altri cambiamenti sostanziali e significativi sono avvenuti per le tecniche utilizzate per la realizzazione dei tatuaggi.

Tatuaggi tradizioni nelle diverse culture

L’evoluzione delle tecniche di realizzazione dei tatuaggi:

Le tecniche di tatuaggio hanno subito una notevole evoluzione nel corso degli anni. Originariamente, i tatuaggi venivano eseguiti utilizzando una tecnica di perforazione della pelle con aghi fatti di materiali come ossa, legno o bambù, e tinture di origine vegetale o animale. Questo processo richiedeva molta abilità e precisione e spesso era doloroso per il destinatario del tatuaggio.
Con il passare del tempo, sono state introdotte nuove tecniche per rendere i tatuaggi più precisi e meno dolorosi.

La svolta epocale fu nel 1891, quando Samuel O’Reilly inventò la macchina per tatuaggi moderna, una delle più importanti innovazioni nella storia del tatuaggio. La macchina di O’Reilly, nota anche come “penna elettrica per tatuaggi”, rivoluzionò il modo in cui i tatuaggi venivano eseguiti, portando a una maggiore precisione, efficienza e facilità di esecuzione.
L’invenzione consisteva in una macchina a rotazione, che utilizzava un motore a due bobine per muovere un’asta di metallo con degli aghi attaccati. Questo permetteva di controllare la velocità e la forza dell’asta di metallo, rendendo più preciso il processo di tatuaggio e meno doloroso per il destinatario.
Inoltre, grazie alla maggiore facilità di esecuzione, i tatuatori potevano creare tatuaggi più complessi e dettagliati in meno tempo, il che portò a un aumento della popolarità del tatuaggio come forma d’arte e di espressione personale.
Negli anni successivi, sono state introdotte ulteriori innovazioni tecnologiche, tra cui l’uso di inchiostri di alta qualità e di macchinette più avanzate con aghi regolabili per creare linee e sfumature precise.
L’evoluzione scientifica e tecnologica non si è fermata, altri studi sono in atto per migliorare sempre di più le tecniche di realizzazione dei tatuaggi!

L’arte del tatuaggio: il ruolo dell’operatore

Il ruolo del tatuatore è cambiato nel tempo e si è evoluto insieme all’arte del tatuaggio stessa.
Oggi, il suo ruolo è molto più di quello di un semplice artigiano. Il tatuatore è considerato artista e professionista, con un’ampia gamma di competenze che vanno dalla progettazione e creazione di disegni personalizzati alla tutela della salute e della sicurezza dei clienti.
Inoltre, deve anche essere in grado di consigliare i clienti su aspetti importanti come la posizione del tatuaggio, il design e le precauzioni post-tatuaggio per garantire una corretta guarigione.
È quindi fondamentale che l’operatore segua un’adeguata e corretta formazione in cui ha la possibilità di acquisire le competenze necessarie per svolgere al meglio e in piena conformità con le normative vigenti questo peculiare e meraviglioso lavoro.

In conclusione possiamo affermare che il tatuaggio ha avuto un lungo e interessante percorso attraverso la storia e la cultura, passando da antiche tradizioni tribali a una forma d’arte sempre più popolare. Nel corso degli anni, anche le tecniche di tatuaggio sono cambiate e migliorate, così come il ruolo del tatuatore.
Ad oggi, il tatuaggio è diventato un’arte sempre più rispettata e accettata nella società, e l’aumento della domanda di tatuatori specializzati è un segnale del crescente interesse per questa forma d’arte.


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Autore: Mediadream Academy